DEP. Deportate, esuli, profughe, n.41-42-2020_Donne disarmanti (2024)

Related Papers

Primo Levi e le scritture della salvazione e del trauma. A cura di Mario Marino. DEP Deportati, esuli, profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile. Nr. 29, Gennaio 2016. Numero speciale

Mario Marino, Stefania Lucamante, Antonio Rosario Daniele, Jonathan Druker, Massimo Giuliani

L’opera e l’attualità di Primo Levi vengono indagate in questo numero speciale di DEP con una varietà di metodologie e competenze (dalla comparatistica all’italianistica, dalla filosofia all’analisi e critica del cinema, dalla teoria della letteratura a quella della testimonianza) da due generazioni di studiosi (con una prevalenza di giovani leve e una significativa presenza della ricerca elaborata negli Stati Uniti). Stefania Lucamante (che apre il numero con un saggio ad ampio raggio sull’eredità leviana), Katharina Kraske e Rossella Palmieri mettono a confronto l’opera di Levi con scritture e riscritture letterarie, soprattutto femminili, della guerra, della persecuzione e dello sterminio (Liana Millu, Rosetta Loy, Irène Némirovsky). Jonathan Druker approfondisce l’intreccio di narrazione storica e letteraria nel romanzo resistenziale di Levi, rileggendolo originalmente alla luce della nozione di trauma. Gianfranco Ferraro e Antonio R. Daniele si soffermano criticamente sull’elaborazione, trasmissione ed evocazione filmiche del vissuto della guerrLiana Millua e dello sterminio in opere legate per ragioni diverse al nome di Levi (Il portiere di notte della Cavani, La strada di Levi di Ferrario-Belpoliti). Massimo Giuliani chiude il numero con un profilo di Levi volto a sottolineare le peculiarità del suo umanesimo e la potenza etica della sua scrittura. Comune ai contributi nel loro insieme è la constatazione che l’opera di Levi e delle autrici e degli autori a essa idealmente o storicamente collegati attesta come la drammaticità della guerra, della deportazione e dello sterminio esponga gli esseri umani alla (duplice) sfida di salvare la (propria) vita e la (propria) umanità. Tale problematica della sopravvivenza, durante e dopo il Lager, e quella a essa connessa della salvazione, della resistenza e della stessa memoria vengono conseguentemente riconosciute e indagate come uno dei pungoli più acuti della scrittura di Levi e dell’interrogazione da essa suscitata.

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Nel campo di Auschwitz. Rist Deportate, Esuli e Profughe 30 (2016) 202–26..pdf

adele valeria messina

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Escluse dalla narrazione pubblica. Profughe trentine nella Grande guerra, in "DEP Deportate, Esuli, Profughe", n. 31 - luglio 2016 - Numero monografico, pp. 215-247

During WWI about 115,000 civilians living in Trentino were evacuated and resettled in the internal regions of the Habsburg Empire (79,000) and of the Kingdom of Italy (36,000). The majority of these refugees were women, who were given new roles of responsibility within the displaced families, because adult males had been called to the front. First, the paper introduces some statistical data on the composition of the refugee community, investigating the role of women. Then, it delves into the key words used by relief workers to represent the refugees. This allows us to understand how the assistance was organised in relation to gender. A second part of the paper shows how the evacuation induced the refugees to develop new responsibilities and spatial mobility skills, although it was the result of choices made by others. Then, the text focuses on the relationship between refugees and state authorities, stressing the importance of labour in changing traditional social roles. Finally, the article proposes some reflections regarding the duration and depth of these changes.

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Politiche del corpo e diritti delle donne nel mondo arabo in DEP Deportate Esuli Profughe, Università di Venezia Ca' Foscari, n. 18-19/2012 pp. 257-267

Jolanda Guardi

"In this article I challenge the role Arab women had and still have in so called “Arab Spring”. Starting from an historical perspective I ask myself if the political change in the Arab world will correspond to a real change in the role of woman. I then shift the perspective arguing that to assist to an effective change it is important to rethink the concept of body in Islām, as the body was and is the empty conceptual container in which political and social issues merge. Women’s rights are still closely bound with religious matters then and this is demonstrated by the political use of the body itself and by the political discourse on body. A true emancipation will therefore in my opinion be possible liberating the body and the language"

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Bibliografia italiana sulla deportazione (selezione al 2004)

Claudio Vercelli

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Corriere del Mezzogiorno

MONTELEONE 1942, LA RIVOLTA DELLE DONNE CONTRO LA GUERRA E IL FASCISMO

2005 •

Marco Brando

Nell’agosto 1942 il piccolo centro del Subappennino daino, in Puglia, scese in piazza contro la guerra. Un movimento spontaneo di popolo che fu represso con un centinaio di arresti. In August 1942 the small italian town of the South Italy took to the streets against the war. A spontaneous movement of people that was repressed with a hundred arrests.

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5. «Non tutta la guerra è una guerra». Violenza alle donne, nazionalismi e memoria delle ingiustizie, in “DEP Deportate, Esuli e Profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile”, n.4 – marzo 2006.

Andrea Scartabellati

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FASCIOLIASI EPATICA NEL DAINO (Dama dama)

Francesca Mancianti

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Simone Veil, la deportazione

Paola Bernasconi

Da Nizza occupata ai trucchi per scovare gli ebrei, poi la deportazione.

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LE DONNE NEL FASCISMO ITALIANO E SPAGNOLO

Sergi Martinez Garcia

Questo progetto si propone di descrivere principalmente l’ambiente del ventennio fascista italiano. Non si darà una visione generale sulla quotidianità politica e sociale del governo, ma si concentrerà su specifici temi, non meno importanti di quelli tradizionalmente trattati. In particolare, i temi sui quali il lavoro si concentra sono essenzialmente due: in primis si analizzerà qual era il ruolo e l’importanza della figura femminile nel sistema/ideologia politico fascista italiano, nonché in quello spagnolo, principalmente dentro la Falange Española e il suo mutamento prima, durante e dopo la Guerra Civile Spagnola (soprattutto per quanto concerne la religione); In secondo luogo, si tratteranno i metodi e le finalità sui quali si basava l’educazione imposta dal regime fascista, tramite le diverse riforme del sistema scolastico realizzate dai primi anni di governo del Duce fino agli anni quaranta. Inoltre, si tratterà il tema dell’importanza delle associazioni giovanili per l’educazione (o indottrinamento) dei più piccoli al di fuori della scuola.

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